Siamo tutti sottoposti ai classici malanni invernali, ma è davvero colpa del freddo come abbiamo sempre temuto? Ecco la verità
Molto spesso i nostri lettori sono sempre curiosi di scoprire come potesse succedere che, dopo le festività natalizie, le persone in generale soffrano in particolare di influenza e malanni che le mettono davvero k.o. Nel corso del nostro articolo, infatti, abbiamo deciso di svelarti come il malanno di stagione non dipenda dal freddo ma da altri fattori determinanti che spesso sottovalutiamo.
E’ bene dirvi che un colpo di freddo non è mai causa di raffreddore, febbre, tosse e questi sintomi fra i più comuni soprattutto in questo periodo. Non può essere questa la causa, poiché nei paesi dove il clima è tropicale allora non ci sarebbero le epidemie.
Vi sono alcuni virus tra cui il rinovirus, ossia il virus dell’influenza, il Covid e molti altri, risultano essere tra i più infettivi a lungo che sono davvero difficili da debellare e si replicano più velocemente se le temperature sono basse. Questo, quindi, fa si che i germi si diffondano molto più velocemente soprattutto se si trascorre molto tempo al chiuso e a stretto contatto con gli altri.
Nel corso del prossimo paragrafo, con l’aiuto di un esperto cercheremo di darvi una spiegazione più precisa a riguardo: ecco i dettagli e le curiosità della vicenda.
In Italia l picco di influenza, virus e malanni si registra in pieno inverno quindi da Dicembre a Fine Febbraio. L’esperta, ha spiegato a Today che un colpo di freddo non è mai causa diretta della febbre: “Un colpo di freddo non è mai causa diretta del raffreddore o della febbre, ma può essere un fattore che, in un soggetto con le vie aeree già colonizzate da virus, favorisce la replicazione virale, soprattutto se l’ambiente è umido”.
Libby Richards, professoressa di Infermieristicadella Purdue University, ha spiegato: “Il freddo può modificare la membrana esterna del virus dell’influenza, rendendola più solida e gommosa. Questo rivestimento gommoso facilita la trasmissione del virus da persona a persona. Ma non è solo l’aria fredda invernale a favorire questo fenomeno. Anche l’aria secca è stata collegata alle epidemie di influenza. Questo perché aiuta ulteriormente il virus a rimanere infettivo più a lungo”.
Tra i rimedi secondo gli esperti sicuramente rientrano l’importanza degli integratori come vitamina C e vitamina D.
Si legge, infatti che: “Alcune ricerche hanno messo in luce una correlazione fra il calo dei livelli di vitamina D e la minore resistenza del sistema immunitario, che avrebbe meno difese contro virus e batteri . In inverno, c’è meno luce e l’esposizione al sole è ridotta. Per questa ragione il livello della vitamina D risulta più basso”.
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