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AGRIGENTO – L’emergenza idrica approda in Prefettura

 Arrivano le prime decisioni per tamponare l’emergenza idrica ad Agrigento e provincia: incremento di autobotti, prelevare acqua da nuovi pozzi e ripristinare i dissalatori. Questo e tanto altro è scaturito nel corso di una riunione tecnica che si è tenuta in Prefettura alla presenza delle forze dell’ordine, dei vertici Aica, dell’Asp di Agrigento e dei sindaci di Agrigento, Favara, Licata. Comune di Agrigento e Aica hanno studiato un nuovo sistema con l’uso di autobotti per portare acqua ai cittadini e strutture commerciali e turistiche della città dei templi.

“Gli autobotti potranno operare solo se trasporteranno acqua di Aica controllata, pagata e pulita soprattutto. Ci sarà un bando, si registreranno in un elenco, e gli autobottisti avranno un documento che certificherà che sono in regola, perchè scatteranno anche le sanzioni da parte delle forze dell’ordine”, ha detto il prefetto di Agrigento Filippo Romano. “L’autobotte non può entrare in tante strade del centro storico, ho chiesto di fornire il comune di Agrigento di piccoli automezzi per rifornire alcune utenze”, ha aggiunto il sindaco Franco Miccichè.

Ad Agrigento l’acqua sarà prelevata anche due sorgenti: dalla fonte di Bonamorone e da quella di via Solferino che è quella che un privato ha spontaneamente messo a disposizione.

“Sarà un’estate dove saremo chiamati a fare un uso consapevole, intelligente e razionale dell’uso dell’acqua – ha detto Settimio Cantone presidente del Cda di Aica -. Nel capoluogo stiamo cercando di tamponare la situazione. Domani andremo ad effettuare un sopralluogo in un privato in contrada Solferino e poi la famosa acqua di Bonamorone, che prenderemo a più a monte. La soluzione non è dietro l’angolo, ma stiamo cercando di limitare i disagi”.

Infine l’Enel ha messo a disposizione il dissalatore che fornisce 28 metri cubi, è piccolo ma funzionante e il rifornimento con le autobotti potrà essere fatto di continuo perché hanno le vasche d’accumulo e non bisogna aspettare che l’acqua venga dissalata. E c’è l’ipotesi di ripristinare il dissalatore di Porto Empedocle da tempo dismesso. Nel patto degli interventi del Governo sono già a disposizione per la provincia di Agrigento quasi sei milioni per i pozzi, e altri 20 milioni per dissalatori e altre fonti.

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