L’imprenditore empedoclino Gerlando Gibilaro non ha creduto ai propri occhi un paio di giorni fa. All’interno del cantiere di lavoro della propria azienda, la Beton Calcestruzzi nel cuore di Piano Gatta, ha rinvenuto una testa di cane. Recapitata ovviamente a scopo rigorosamente intimidatorio.
L’uomo non ha perso tempo e ha immediatamente informato dell’accaduto la Polizia di Stato. Sul posto sono giunti gli agenti della sezione Scientifica per i rilievi di rito, mentre le indagini sono state avviate dal personale della Squadra Mobile. Fitto come sempre il riserbo degli inquirenti su una intimidazione indirizzata a un imprenditore tutt’altro che «qualunque».
Gerlando Gibilaro venne arrestato con altre decine di persone nel contesto di una storica operazione antimafia, la «Nuova Cupola». Ha però ottenuto negli ultimi anni due assoluzioni in primo e secondo grado nei processi scaturiti da quella operazione, con la Cassazione che respinse il ricorso del procuratore generale di Palermo alla seconda assoluzione.
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