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ARS – Affossato ddl sulle ex province

A Sala d’Ercole è infatti stato approvato con voto segreto l’emendamento presentato dalle opposizioni che ha soppresso l’articolo 1 del testo, facendo cadere l’impalcatura dell’intero ddl.

Alla ripresa dei lavori all’Ars, dopo che l’aula aveva respinto la richiesta delle opposizioni di rimandare il ddl in commissione, il testo sulle ex province è comunque stato affossato. A Sala d’Ercole è infatti stato approvato con voto segreto l’emendamento presentato dalle opposizioni che ha soppresso l’articolo 1 del testo, facendo cadere l’impalcatura dell’intero ddl.

Dopo il voto segreto con il quale è stato bocciato l’articolo 1 del testo sulle ex province, il presidente Di Paola ha sospeso i lavori per una ulteriore riunione dei capigruppo. Alla ripresa è stato comunicato che il resto degli articoli del ddl sulle ex province potrà essere discusso ma non prima della prossima sessione autunnale.

L’aula ha quindi votato un’unica norma che sposta a dicembre il periodo per il voto di secondo livello nelle ex province, attualmente previsto a ottobre. La prossima seduta dell’Ars si terrà martedì 6 agosto alle 15 per discutere interrogazioni ed interpellanze della rubrica Istruzione e Formazione.

«Sulle ex province il governo Schifani ha portato a casa l’ennesima figuraccia. Un ddl che nelle intenzioni doveva servire anche a moltiplicare le poltrone e i costi, ma che è stato affossato grazie all’azione del Pd e delle opposizioni. Ancora una volta sono state smascherate le contraddizioni interne alla maggioranza». Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars.

«Lo avevamo detto e lo ribadiamo – continua – nessuno pensi di provare ancora ad inserire norme in contrasto con quanto previsto dalla legge Delrio, al momento la strada percorribile è quella delle elezioni di secondo livello nelle città metropolitane e nei liberi consorzi sulla base di quanto previsto dalla normativa nazionale».

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