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Bambina di un anno muore soffocata di caldo: il padre l’aveva dimenticata in auto

La bambina, non ce l'ha fatta. Bloccata nel Suv, sotto un sole cocente, immersa da un’umidità che toglie il respiro. Era rimasta sei ore così.

Era un’operazione che ripeteva, uguale, tutte le mattine: la colazione in famiglia a Mogliano Veneto (Treviso), poi la bimba da portare all’asilo, infine il lavoro, in un’azienda di Marcon, nel Veneziano.
Forse il caldo, lo stress, oppure un pensiero di troppo: si annidano qui le ragioni della tragedia di oggi, 18 luglio.
Era l’orario della pausa pranzo, in quell’agglomerato di negozi, aziende e piccole fabbriche che popolano l’area industriale di Marcon. Erano le due del pomeriggio, quando alcuni magazzinieri hanno notato il corpicino di una bambina, adagiato sul seggiolino, sui sedili posteriori dell’auto. E in quel Suv, parcheggiato in via Pialoi, hanno riconosciuto l’auto del loro collega.

Non appena avvisato, l’uomo si è precipitato fuori dall’azienda – la Lodes, specializzata in lampade e lampadari – per poi fiondarsi sulla portiera dell’auto e raccogliere la piccola tra le sue braccia. Disperato, ha provato a scuoterla, invano. In un attimo, il numero unico per le emergenze è stato assediato delle telefonate. Tantissime, ma tutte raccolte in pochissimi minuti. Quando ormai era tardi: la bambina, un anno e mezzo appena, non c’era già piùBloccata nel Suv, sotto un sole cocente, immersa da un’umidità che toglie il respiro. Era rimasta sei ore così. Questa mattina, a Marcon, la temperatura ha raggiunto i 34 gradi, ma è immaginabile che nell’auto abbia superato i 40.
L’ambulanza è arrivata subito. I medici hanno fatto di tutto per rianimare la piccola. Ma ormai era tardi, la piccola era già morta. Il suo corpicino è stato trasferito all’ospedale di Mestre, dove i medici e gli psicologi si stanno prendendo cura anche dei suoi genitori, sotto choc.

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