Hanno lasciato il carcere di contrada Petrusa Giuseppe e Vincenzo Mongitore, padre e figlio di 60 e 31 anni, entrambi di Canicattì, accusati di tentato omicidio e di porto e detenzione illegale di arma da sparo. Lo ha deciso, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, dopo che sabato scorso in carcere si etra svolta l’udienza di convalida alla presenza del Pubblico Ministero Antonella Pandolfi e del legale di fiducia dei due imputati l’avvocato Calogero Meli. Giuseppe e Vincenzo Mongitore vanno agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico che consentirà di tracciare i loro movimenti. Il Gip, in pratica ha accolto le tesi difensive del legale. L’avvocato Meli, infatti, ha fatto emergere come ci siano parecchi lati oscuri su questa vicenda che vede coinvolte ben 4 persone tutte di Canicattì. Gli altri due protagonisti, Giuseppe Sorce, 27 anni e Giovanni Milana di 41si trovano entrambi ricoverati in prognosi riservata in ospedale a Canicattì, dopo essere stati raggiunti dai proiettili che sarebbero stati sparati da padre e figlio in varie parti del corpo.
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