Tele Studio98

la forza dell'innovazione

COMISO – Caccia ai poliziotti con il fucile: in manette [VIDEO]

Tenta di uccidere il fratello al culmine di una lite, poi si barrica in casa e aggredisce gli agenti che volevano arrestarlo. In manette Salvatore Giannì di 61 anni, in casa nascondeva armi e marijuana

La polizia di Ragusa ha arrestato a Pasqua un uomo che ha tentato di uccidere il fratello e che ha minacciato gli agenti che lo avevano rintracciato. Tutto è iniziato sabato scorso, intorno alle ore 19.50, in Contrada Canicarao a Comiso quando un uomo ha telefonato al 113 riferendo che il fratello, Salvatore Giannì, comisano, classe 1940, aveva appena tentato di ucciderlo sparandogli contro dei colpi di arma da fuoco ferendolo al culmine di una animata discussione. 

Il fratello minore, al culmine del contrasto, è entrato in casa, ha imbracciato un fucile e ha quindi raggiunto il fratello maggiore, che abita poco distante a bordo della sua auto. I numerosi i colpi esplosi da Salvatore Giannì (alla fine sono state trovate ben sette cartucce esplose) non hanno per fortuna colpito il bersaglio, ma alcuni frammenti di proiettile di rimbalzo hanno comunque raggiunto e ferito il fratello maggiore alle mani. L’uomo si è barricato sulla terrazza di casa sua e dopo aver preso nuovamente il fucile ha minacciato i poliziotti accorsi sul posto. Favoriti dall’oscurità della sera e dall’assenza di illuminazione gli agenti sono riusciti ad eludere il tentativo di Giannì di colpirli. L’uomo, però, non si era rassegnato.

Alcuni attimi dopo, infatti, è sceso in strada e, sempre imbracciando il fucile, ha iniziato ad aggirarsi all’interno della sua proprietà e nei pressi del cancello di ingresso per vedere dove i poliziotti avessero trovato riparo. “Poliziotti fatevi vedere che vi sparo” gridava.

Approfittando dell’arrivo della volante con i lampeggianti accesi, e sfruttando un attimo di distrazione dello stesso Giannì, i poliziotti, rimasti fino a quel momento nascosti si sono lanciati contemporaneamente addosso all’uomo, raggiungendolo alle spalle e bloccandolo. Pochi istanti sono bastati per levargli il fucile e ammanettarlo, anche con l’aiuto degli altri due agenti della volante che a loro volta si sono lanciati sull’uomo per aiutare i colleghi. Giannì, infatti, nonostante tutto, tentava ancora di scalciare per divincolarsi dalla presa.

Sul retro dell’immobile, all’interno dell’auto di Giannì, sono state trovate quattro cartucce esplose, calibro 12, sul sedile anteriore, lato destro. Nel piano superiore dell’abitazione, dal quale l’arrestato aveva minacciato gli agenti, altre 4 cartucce calibro 12 che l’uomo si era evidentemente preparato in caso di necessità e che aveva appoggiato sulla veranda stessa, a poca distanza dal luogo dal quale si era affacciato puntando l’arma contro i poliziotti. L’arma sequestrata risultava legittimamente detenuta e anche una più accurata perizia ha confermato il suo regolare funzionamento.

Con l’ausilio anche della polizia scientifica, è stato effettuato un accurato sopralluogo all’interno del piano rustico, dove insiste la terrazza; lì gli agenti hanno notato anche la presenza di una notevole quantità di marijuana (100 grammi pronti da utilizzare di sostanza stupefacente e 500 grammi di semi pronti per essere piantati).

se ti piace l'articolo condividi