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CRISI IDRICA – Il capo della Protezione Civile incontra i sindaci dell’agrigentino in Prefettura

Nella sala consiliare Giglia della Provincia Regionale di Agrigento, oggi, Libero Consorzio, la task force per l’emergenza idrica. Tutti ad ascoltare il Capo della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina. Accanto al Prefetto , Filippo Romano, ci sono quasi tutti i sindaci della Provincia, i rappresentanti dell’ente gestore Aica e del consorzio di Bonifica e il presidente dell’Ati. Ad Agrigento, come in tanti altri comuni della provincia ci sono quartieri a secco da oltre 15 giorni. L’acqua non arriva. Sitazione critica nei B&B, le campagne sono a secco e le proteste dei cittadini continuano. 20 milioni la cifra stanziata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 maggio con la delibera dello stato di mergenza nazionale per la siccità in Sicilia.

Per Salvo Cocina l’emergenza non è stata gestita bene. Non si comprende se è un problema di pioggia oppure strutturale nel tempo.

Appena due giorni fa , la direttiva Prefettizia che in 10 punti ordina ai sindaci agrigentini l’attivazione del piano per la gestione straordinaria. Un documento che li invita ad informare correttamente la popolazione, individuare autobotti e fonti di approvvigionamento. proseguire con efficacia nel reperimento e della messa in rete di nuove fonti senza indugio. Nel corso dell’incontro il botta e risposta tra la Protezione Civile e i Sindaci e in aula i toni si sono accesi. Tensione tra il Sindaco di Racalmuto, Lillo Bongiorno e il Dg Salvo Cocina a proposito della vicenda dell’acquisto di un autobotte già acquistata dal Comune. Un autobotte che dovrebbe arrivare a giorni e che il Sindaco non ha potuto immatricolare per incomprensioni e ovvi motivi. L’alterco durato alcuni minuti , poi è stato spento. Insomma, il problema acqua accende i nervi anche tra i vertici della riunione.

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