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La guerra Stidda-Cosa Nostra nel nisseno: 5 ergastoli e altre 3 condanne

La Corte d’assise di Caltanissetta ha condannato otto persone, infliggendo cinque ergastoli, nel processo denominato «De Reditu».

La Corte d’assise di Caltanissetta ha condannato otto persone, infliggendo cinque ergastoli, nel processo denominato «De Reditu». Gli imputati erano accusati a vario titolo di omicidi e tre tentati omicidi commessi a Riesi nel corso della guerra di mafia di fine anni ’90 tra Cosa nostra e Stidda. Il carcere a vita è stato inflitto ai boss Pino Cammarata 69 anni e Francesco Cammarata, 51 anni, oltre che a Franco Bellia, 51 anni, Gaetano Cammarata, 48 anni, tutti di Riesi, e a Salvatore Siciliano, 58 anni, di Mazzarino.

La Corte ha inoltre condannato a 18 anni il boss riesino Vincenzo Cammarata, 68 anni, a 16 anni ciascuno a Orazio Buonprincipio, 54 anni, e Giovanni Tararà, 48 anni, anche loro di Riesi. Assolto da ogni accusa Salvatore Salamone, 85 anni. Gli agguati coprono un arco di tempo compreso tra il ‘92 e il ‘98. Gli omicidi oggetto del processo erano quelli di Pino Ferraro (ucciso per avere offerto un passaggio alla moglie del boss Vincenzo Cammarata), Angelo Lauria, Michele Fantauzza, Gaetano Carmelo Pirrello e Andrea Pirrello a cui si aggiungono i tentati omicidi di Salvatore Pirrello (vittima designata di un agguato in cui morì il figlio Andrea), Tullio Lanza e Salvatore Pasqualino.

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