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L’appello del padre di un detenuto: “Mio figlio malato sta morendo in carcere”

“Ormai è una candela che si sta spegnendo – dice il genitore – soffre anche della sindrome di Cushing che gli causa la riduzione del tessuto muscolare e osseo”.

Da diverse settimane chiede che al figlio gli vengano concessi gli arresti domiciliare sostenendo l’incompatibilità con il regime carcerario. “Mio figlio è malato, pesava oltre cento chili e invece adesso ne pesa settanta. Soffre di diverse patologie, dobbiamo aspettare per forza che muoia?”. A lanciare l’appello ai microfoni Rai è il padre di un giovane detenuto nel carcere di Sciacca.

Il giovane, dopo un periodo nel carcere di Palermo, è stato trasferito nella Casa circondariale saccense. Il ragazzo era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio per aver aggredito a coltellate un medico per la prescrizione di un farmaco. Il padre si è così rivolto prima all’associazione Antigone e poi anche al garante dei detenuti di Palermo, Pino Apprendi.

“Ormai è una candela che si sta spegnendo – dice il genitore – soffre anche della sindrome di Cushing che gli causa la riduzione del tessuto muscolare e osseo”.

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