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MAFIA – Infiltrazioni in appalti pubblici, 7 arresti a Sciacca [VIDEO]

Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda nell'ambito di un'indagine sulla famiglia mafiosa di Sciacca, c'è l'ex responsabile della protezione civile di Agrigento, Maurizio Costa, 64 anni

I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo e della compagnia di Sciacca hanno eseguito due ordinanze cautelari emesse dal gip su richiesta della Dda, nei confronti di 7 presunti esponenti della famiglia mafiosa di Sciacca (5 in carcere e 2 ai domiciliari).
Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione e illecita concorrenza aggravate dalla finalità di agevolare Cosa nostra, scambio elettorale politico-mafioso e traffico illecito di rifiuti. Per l’esecuzione dei provvedimenti sono stati impiegati oltre 100 militari della guardia di finanza, in forza ai reparti di Palermo e Agrigento, che stanno inoltre effettuando perquisizioni in diverse province siciliane e nel Molise, presso abitazioni e sedi societarie dei 22 indagati.
Le indagini avrebbero permesso di ricostruire un capillare controllo economico del territorio da parte della famiglia mafiosa di Sciacca, al cui interno sarebbe emersa un’accesa competizione per la leadership e terminata soltanto alla fine del 2021, dopo la morte dell’anziano boss Salvatore Di Gangi.  A quest’ultimo sarebbe subentrato uno storico uomo d’onore “organico” a Cosa Nostra, già condannato per associazione mafiosa, il quale, come riconosciuto dal gip. si sarebbe affermato grazie alla spiccata capacità di “ergersi come collettore nel settore degli appalti”

Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda nell’ambito di un’indagine sulla famiglia mafiosa di Sciacca, c’è l’ex responsabile della protezione civile di Agrigento, Maurizio Costa, 64 anni, accusato  di corruzione e di falso. Nel 2021, in cambio dei lavori presso la propria abitazione, avrebbe agevolato la società riconducibile a uno degli imprenditori mafiosi per l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione dell’hub vaccinale di Sciacca, attestando falsamente il possesso di una certificazione indispensabile per ottenere i lavori.
Lo stesso dirigente avrebbe favorito l’affidamento diretto verso la stessa società dei lavori relativi allo “sgombero e ripristino del manto stradale nel Comune di Lucca Sicula (Ag)”, al “ripristino della pavimentazione stradale di collegamento in alcune contrade del comune di Caltabellotta” e  all'”l’intervento di recinzione dell’area posta sotto sequestro dell’autorità giudiziaria in località Scala dei Turchi nel comune di Realmonte”.

 Il gip Fabio Pilato ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 7 persone. Altre 22 risultano indagate. In manette, Domenico Friscia, 61 anni, che è ritenuto il capo della famiglia,poi, Domenico Maniscalco, 59 anni, già coinvolto in passato nell’operazione Montagna; Giuseppe Marciante, 37 anni e Michele Russo, 45 anni. Tutti sono indiziati di far parte della locale cosca. In manette anche il dirigente regionale Maurizio Costa64 anni, di Favara, responsabile della protezione civile in provincia di Agrigento. Ai domiciliari finiscono Vittorio Di Natale, 49 anni, candidato al consiglio comunale di Sciacca nell’ultima tornata elettorale, e Rosario Catanzaro, 65 anni

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