La Procura di Palermo ha depositato nuove prove a carico di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che avrebbe prestato l’identità a Matteo Messina Denaro e che ora è sotto processo per associazione mafiosa.Il gup, che oggi avrebbe dovuto emettere la sentenza, si è riservato sull’ammissione delle acquisizioni dei pm e ha rinviato al 20 maggio per il verdetto. Dagli elementi raccolti dai magistrati – l’accusa è sostenuta dal pm Piero Padova – è venuto fuori che Bonafede era a disposizione del capomafia da ben prima del suo arresto, avvenuto a gennaio del 2023.
La Procura, indagando su un altro prestanome del capomafia, l’architetto Massimo Gentile, che avrebbe ceduto la propria identità al boss per comprare un’auto nel 2014, ha scoperto che il veicolo, nel 2017, venne intestato alla madre di Bonafede, segno che tra il geometra e il padrino c’erano rapporti già allora.
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