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RACALMUTO – Petrotto in replica agli Avvocati chiamati in causa dal Comune per il ricorso elettorale

Il consigliere comunale di Racalmuto, di minoranza, Salvatore Petrotto interviene in replica agli Avvocati nominati dal comune per il ricorso al Tar

Il consigliere comunale di Racalmuto, di minoranza, Salvatore Petrotto interviene in replica agli Avvocati nominati dal comune per il ricorso al Tar in cui è stato chiesto l’annullamento delle operazioni elettorali e della proclamazione degli eletti delle amministrative dello scorso inizio giugno. 

Petrotto afferma:”Gli avvocati scelti dal Comune di Racalmuto, dal neo sindaco Calogero Bongiorno e dal consigliere comunale Di Vita, secondo quanto riportato da alcuni organi di informazione, si sono praticamente già sostituiti ai giudici del TAR riguardo al ricorso elettorale presentato da alcuni candidati delle liste ‘Racalmuto Riparte – Petrotto Sindaco’ e ‘Racalmuto un paese per tutti’, in merito alle irregolarità sostanziali ravvisate nei verbali ed in altre operazioni elettorali relative alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno scorso.
Il pool di valenti amministrativisti, bontà loro, hanno detto che è tutto a posto.
Quindi è inutile che il 18 dicembre prossimo il TAR si pronunci. Tanto al verdetto ci hanno già pensato loro!- ribadisce ironicamente Petrotto
A queste affrettate e fuorvianti dichiarazioni- prosegue la nota- dobbiamo aggiungere la motivazione, del tutto censurabile, che sta alla base del conferimento dell’incarico da parte del Comune, in cui c’è scritto testualmente che l’accoglimento del ricorso: “potrebbe comportare anche l’integrale annullamento della competizione, con evidenti gravi conseguenze economiche, amministrative e politiche sull’ente e sulla comunità locale”.
In pratica il Comune di Racalmuto, rappresentato dal nuovo sindaco, non ha alcun interesse ad accertare che le elezioni si sono svolte regolarmente.
Anzi, paventa chissà quali pericoli e catastrofi per il paese, nel tentativo disperato di difendere, addirittura con i soldi pubblici, quasi ottomila euro, la propria poltrona, anche se ottenuta in maniera illegittima.
È semplicemente scandaloso!” conclude Petrotto.

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