La Guardia di Finanza di Sciacca ha individuato e sequestrato numerosi reperti archeologici detenuti illegalmente da professionista saccense nella sua abitazione. A tradire l’uomo è stata l’esibizione del suo piccolo museo privato ad amici e parenti. I reperti sequestrati dalle Fiamme Gialle, giudicati da funzionari della Soprintendenza di Agrigento come di assoluto valore ed interesse storico, sono costituiti da due anfore del I e III secolo d.c., un vaso corinzio del V sec. a.c., una coppa dell’età del bronzo (databile tra il 3500 a.c. al 1200 a.c.), una coppa per ostie consacrate ed una pateretta del IV sec. a C., due alabastron del V sec. a.C., oltre a svariate formelle decorative settecentesche in ceramica.
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Sciacca Roberta Buzzolani, hanno consentito anche di dimostrare come le maioliche corrispondessero a quelle a suo tempo trafugate dalla tomba monumentale della famiglia Virgadamo nel cimitero di Burgio. Il professionista è stato denunciato per impossessamento illecito di beni appartenenti allo Stato e di ricettazione.
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