la forza dell'innovazione
Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 7 anni di carcere Giovanni Alotto, 32 anni, di Palma di Montechiaro, per 2 episodi di estorsione, ed ha assolto Calogero Amato, 42 anni, palmese anche lui, e che ha risposto di un solo episodio di estorsione.
L’immigrato, ospite di una comunità, aveva già preteso il triplo della somma giornaliera che gli spettava. Al rifiuto dei responsabili ha inveito contro di loro
La vittima in pratica aveva già versato circa 40 mila euro. Stanca di pagare, si è rivolta ai carabinieri.
Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione Nazareno Vicari, 49 anni, di Palma di Montechiaro, imputato di estorsione aggravata a danno dell’anziana madre, delle sorelle e del fratello.
A Ravanusa i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Antonino Bella, 24 anni, sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, per maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
Carabinieri della Compagnia di Bagheria hanno arrestato per tentata estorsione, in concorso, aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare Cosa Nostra, Rosa Costantino, 52 anni, e Maria Liga, 25 anni, rispettivamente moglie e figlia di Pietro Liga 48 anni arrestato nel 2013 nell’operazione Argo.
Ha concordato una pena di 3 anni e 10 mesi con l’interdizione ai pubblici uffici per 5 anni, davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, dopo che aveva chiesto il patteggiamento, Giuseppe Fallea, 54 anni riberese, che era accusato di estorsione
Per il patteggiamento avanzato dal riberese Giuseppe Fallea, 54 anni riberese, l’udienza dinanzi il Gup del Tribunale di Sciacca è stata fissata per il prossimo 26 giugno.
In poco più di un mese la Procura della Repubblica di Sciacca ha chiuso le indagini su Giuseppe Fallea, di 54 anni, arrestato il 2 aprile scorso dalla Guardia di Finanza per estorsione.
La procura generale di Caltanissetta ha chiesto alla Corte d’appello di confermare le condanne per estorsione a carico di Angelo Schillaci, ex reggente mafioso della provincia nissena, e di Vincenzo Parello, ritenuto un affiliato alla famiglia mafiosa di Favara.
E’ stato assolto dall’accusa di tentata estorsione l’agrigentino Vincenzo Cacciatore, 50 anni, residente a Villaseta, (fresco di condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione nell’inchiesta “Parcometro” e assolto nel processo antimafia “Nuova cupola”).
Tre anni di reclusione e 1200 euro di multa. Questa la pena inflitta dal giudice monocratico Cinzia Alcamo a Benedetto Bondi, di 25 anni, accusato di estorsione a un commerciante. Il giovane era già stato condannato per estorsione allo stesso commerciante, nel processo scaturito dall’operazione “Argante”.
I carabinieri della Stazione di Cattolica Eraclea hanno arrestato due cittadini romeni per estorsione. Si tratta Viorel Bodolica, 26 anni, pregiudicato, e il fratello Ionut, 18 anni, incensurato.
Estorceva denaro alla madre che spendeva per giocare alle slot machine e per ubriacarsi. Con l’accusa di estorsione, gli agenti del commissariato di Gela hanno arrestato un disoccupato di 34 anni, Alfredo Stamilla.
Sono accusati di avere pestato un commerciante per costringerlo a cedere le quote di un supermercato
I giudici della sezione penale del Tribunale di Sciacca hanno condannato a 4 anni di reclusione Dario Di Carlo, 36 anni, saccense.
due erano stati arrestati nel giugno dello scorso anno dalla Squadra Mobile di Agrigento.
Il pubblico ministero della Dda, Emanuele Ravaglioli, ha chiesto la condanna per i sette imputati al processo in corso con il rito abbreviato dinnanzi al Gup del Tribunale di Palermo, Riccardo Ricciardi, che vede coinvolti diversi esponenti di spicco di Cosa nostra.
Tre persone, tra cui un minorenne, sono state arrestate dai carabinieri a Sommatino con l’accusa di estorsione aggravata ai danni di un anziano. Sono in corso alcune perquisizioni domiciliari.
I Carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Palermo hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere per estorsione emesse dal Gip su richiesta della Dda, nei confronti di presunti esponenti di Cosa Nostra.
Condannati 4 boss di 3 diverse province: Agrigento, Trapani e Palermo.
