I Carabinieri della Stazione di Licata, hanno arrestato in flagranza di reato D.C., 41enne del luogo, già noto alle Forze di Polizia, poiché ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori e danneggiamento ai danni dell’ex moglie.
Licata
A Licata, in via Architetto, ignoti sono entrati dentro la scuola Giacomo Leopardi, e hanno rubato macchine fotografiche, videocamere e computer portatili, utilizzati per le attivita’ didattiche, e per un valore di alcune migliaia di euro.
Una tredicenne di Licata sarebbe stata violentata da due giovani, già identificati e sottoposti ad un primo interrogatorio da parte dei carabinieri.
I poliziotti del Commissariato di Licata, guidati dal vicequestore Giancarlo Consoli hanno scovato un allaccio elettrico abusivo in una casa di campagna, alla periferia della città, di proprietà di un trentunenne del luogo, bracciante agricolo, che ci abita con la moglie e i figli.
Il blitz “Pater Familias” è scattato all’alba del 5 luglio scorso.Le accuse per tutti gli indagati sono di detenzione, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.
Il dirigente del dipartimento Urbanistica del Comune di Licata, Vincenzo Ortega, nell’ambito della lotta all’abusivismo edilizio, ha firmato cinque nuove ordinanze di demolizione di altrettanti fabbricati abusivi.
Ha palpeggiato il sedere ad una ragazza nel centro abitato di Licata. In seguito secondo la ricostruzione dei poliziotti del locale Commissariato agli ordini del vice questore Giancarlo Consoli, la ragazza ha chiesto aiuto al padre e l’uomo avrebbe deciso di affrontare il giovane.
Accogliendo il ricorso del difensore, l’ avvocato Girolamo Rubino, il Consiglio di giustizia amministrativa ha sospeso una ingiunzione di pagamento di oltre 5 milioni di euro emessa dal Comune di Licata nei confronti della societa’ Iniziative Immobiliari
Un sorvegliato speciale della pubblica sicurezza è stato arrestato nel corso della mattinata dai carabinieri della Stazione di Licata, si tratta di Pietro Cavallo di 37 anni.
Iniziano a trapelare le prime indiscrezioni attorno al nuovo Licata. La nuova cordata veneta che è pronta a prendere in possesso una parte della società siciliana, avrebbe scelto Santo Mazzullo quale nuovo allenatore.
I militari della Guardia costiera di Licata hanno sequestrato oltre 5mila ricci di mare. Denunciati tre catanesi per pesca di frodo.
I militari della Guardia Costiera di Licata, agli ordini del Tenente di vascello Alesssandro Ferruccio Grassia, la scorsa notte hanno operato un blitz ai danni di un peschereccio appartenente alla marineria catanese reo di aver violato alcune norme sulla pesca.
I carabinieri della Compagnia di Licata hanno rinvenuto un’autovettura, al cui interno è stata trovata la refurtiva di tre colpi in abitazione nella località balneare Marina di Licata.
Sette mesi fa vennero eseguiti sei ordinanze cautelari, ma il rinvio a giudizio riguarda anche altri due indagati. Il processo inizierà il 4 novembre.
A Licata i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno tratto in arresto in flagranza di reato PARANINFO GAETANO di anni 24, per violazione inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale di P.S..
In attesa del Riesame arrivano le prime decisioni adottate dal Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, per gli indagati dell’inchiesta antidroga “Pater familias”.
Un corriere Jaouad Abkari, 29 anni, nato a Casablanca (Marocco), con regolare permesso di soggiorno e con residenza nel comune di Licata, è stato arrestato dalla Guardia di finanza. ll giovane è stato bloccato con 441 grammi di cocaina, per un valore di mercato, secondo una stima prudenziale, di circa 100.000 euro.
Si tratta di Vincenzo Torcoli, 29 anni, di Licata, alla guida dell’ automobile, e poi, a bordo, Daniele Incorvaia, 28 anni, e Carmelo Leonardi, 19 anni, anche loro di Licata.
I poliziotti del Commissariato di Licata in collaborazione con gli agenti delle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo, questa mattina hanno tratto in arresto 8 persone, in quanto gravemente indiziati di detenzione, spaccio e traffico di sostanza stupefacente del tipo eroina.
Alla fine hanno avuto la meglio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, mentre Giorgio Almirante dovrà attendere ancora per ottenere l’intitolazione di una strada a Licata.
La Corte d’Appello di Palermo ha emesso la sentenza nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “ Lenone”, per sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento della immigrazione clandestina, detenzione e cessione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e detenzione illegale di arma da fuoco, tutte ipotesi di reato perpetrate tra Licata e dintorni.